Nella seduta di ieri (per chi volesse rivederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc ) il consiglio comunale ha discusso e respinto un ordine del giorno (allegato) sottoscritto dai gruppi consiliari di opposizione (Alberghini, CambieRà, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune) sull’esposto relativo a piazza Kennedy presentato alla procura della Repubblica dal consigliere Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna.
Hanno votato contro 15 consiglieri (gruppi di maggioranza), 11 i voti favorevoli (gruppi di opposizione). E’ stato invece approvato l’ordine del giorno presentato in corso di seduta dalla maggioranza consiliare (allegato) con 15 voti favorevoli e 11 voti contrari (gruppi di opposizione).
Ha aperto la discussione la relazione di Alvaro Ancisi, consigliere di Lista per Ravenna, che, dopo aver preso atto dell’attuale situazione della piazza e della opportunità di essere tutti d’accordo sulla sua valorizzazione, ha ripercorso la vicenda degli scavi archeologici interrotti, affermando che la mancata volontà di verificare la dimensione e la portata del patrimonio culturale sottostante sia stata causa di sofferenza per la città.
Sono intervenuti nel dibattito: l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, Massimiliano Alberghini (gruppo Alberghini), Maurizio Bucci (La Pigna), Alberto Ancarani (Forza Italia), Cinzia Valbonesi (Pd) Samantha Gardin (Lega nord), Daniele Perini (AmaRavenna), Marco Turchetti (Pd), ChiaraFrancesconi(Pri).
L’assessore Roberto Fagnani, dopo aver premesso che fare polemica in questo momento non aiuta le attività della piazza, che stanno cominciando a fruire delle nuove e positive opportunità date dalla riqualificazione della stessa, nel suo intervento (documento allegato), ha ripercorso l’iter amministrativo e burocratico della vicenda, evidenziando i passaggi di competenza dell’amministrazione e quelli sotto la responsabilità della Soprintendenza.
Il gruppo Alberghini ha sostenuto che lo scavo andava approfondito ulteriormente, considerate le peculiarità culturali e monumentali di Ravenna, per ciò che avrebbe potuto portare alla luce e quindi significare in termini di sviluppo, di occupazione e di indotto.
Il gruppo la Pigna ha riferito che l’esposto in procura può servire a verificare se ci siano stati degli illeciti o dello sperpero di denaro pubblico ma che la valutazione negativa è soprattutto politica, restando l’amarezza di non essere andati a fondo per mancanza di lungimiranza.
Il gruppo Forza Italia ha sostenuto che la responsabilità non è tutta del Comune e che è stata soprattutto la Soprintendenza a creare problemi al cantiere ma che l’amministrazione non si è mai fatta valere. Ha criticato l’ordine del giorno della maggioranza.
Il Pd ha definito speculazioni politiche gli attacchi dell’opposizione, sterile la polemica sul passato e rappresentato la necessità di guardare al futuro. Secondo il Pd è stata restituita alla città una piazza che ora può essere fruita con attività da progettare auspicabilmente con l’utile collaborazione di maggioranza e opposizione.
Il gruppo Lega nord ha sostenuto che sarà la procura ad accertare eventuali responsabilità e che la maggioranza, chiamata a governare, non sa valorizzare le risorse della città ed oggi è costretta a tenere i riflettori accesi su una piazza che altrimenti nessuno frequenterebbe.
Il gruppo AmaRavenna ha sottolineato i miglioramenti registrati in piazza Kennedy, che adesso è fruibile e frequentata, auspicando ulteriori abbellimenti con opere in mosaico o che richiamino i tratti distintivi della città.
Il gruppo Pri ha fatto presente di aver sottoscritto l’ordine del giorno della maggioranza in un’ottica di valorizzazione richiedendo una chiara esplicitazione al sindaco e alla giunta del disegno strategico per la fruizione di un luogo che deve assecondare la vocazione della città, in ordine, ad esempio al mosaico, in parallelo con le attività di palazzo Rasponi.