Nella seduta di ieri (per chi volesse rivederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il consiglio comunale ha approvato il rendiconto della gestione del Comune per l’esercizio 2016.
La delibera è stata approvata con 17 voti favorevoli (gruppi di maggioranza), 10 voti contrari (Alberghini, CambieRà, Forza Italia, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna), 1 astenuto (Ravenna in Comune).
L’assessora al Bilancio, Valentina Morigi ha illustrato la delibera, rilevando tre importanti dati tra cui spicca l’ammontare dell’avanzo di amministrazione, che si genera nel corso dell’anno, pari a quasi 44milioni di euro, in linea con il trend degli ultimi tre anni, e dovuto all’introduzione dal 2014 di un nuovo meccanismo contabile. E’ stato necessario per l’assessora rimarcare tale aspetto a fine dibattito quando ha specificato che l’avanzo non è frutto di prudenza negli investimenti da parte dell’amministrazione, ma semplicemente una conseguenza della nuova forma contabile.
La quota di avanzo potenzialmente disponibile è di circa 9 milioni, a cui si aggiungono circa 7,8 milioni di avanzo destinabile ad investimenti. L’assessora Morigi ha però rilevato che i meccanismi di armonizzazione contabile non hanno eliminato del tutto i vincoli di finanza pubblica, ancora stringenti. Ha altresì sottolineato che nel 2016 sono state impegnate e liquidate fatture per circa 30 milioni di euro mentre, come terzo elemento significativo, ha indicato l’indebitamento e i cosiddetti “parametri di virtuosità” dell’Ente. Infatti, relativamente all’indebitamento e alle tempistiche di pagamento, il Comune di Ravenna è uno dei Comuni più virtuosi nel Paese, con una media di indebitamento bassissima e un termine medio dei pagamenti nei confronti dei soggetti terzi obbligati entro 30/34 giorni, facendo anche meglio di alcuni privati.
Sono intervenuti nel dibattito: Veronica Verlicchi (La Pigna), Giannatonio Mingozzi (Pri),
Massimiliano Alberghini (gruppo Alberghini), Raffaella Sutter (Ravenna in Comune),
Silvia Quattrini (Pd), Samantha Tardi (CambieRà), Gianluca Rambelli (Sinistra per Ravenna), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Daniele Perini (Ama Ravenna), Alberto Ancarani (Forza Italia).
Il gruppo la Pigna ha affermato che i documenti contabili sono di difficile comprensione. Ha affermato che il bilancio è ritenuto totalmente negativo in quanto è lo specchio delle scelte dell’amministrazione. E’ critico nei confronti delle imposte elevate e della destinazione delle spese. Ha posto l’accento sulla opportunità di vendere le partecipate per investirne i proventi sul territorio.
Il gruppo Pri ha richiamato l’opportunità di spiegare meglio ai cittadini i motivi dell’avanzo di bilancio che potrebbero creare equivoci sulla capacità di investimento da parte dell’amministrazione e ha rilevato con soddisfazione la buona salute del bilancio comunale.
Il gruppo Alberghini, pur riconoscendo che il bilancio è tra i più virtuosi dei Comuni italiani, ha annunciato il voto contrario in quanto riflette scelte politiche che non condivide. Ha rilevato inoltre che la riduzione dell’addizionale comunale significa impoverimento della popolazione e necessità di rimettere in moto l’economia.
Il gruppo Ravenna in Comune ha sottolineato il buon funzionamento di una parte della macchina comunale e apprezzato la capacità di impegnare e liquidare in tempi brevi. Ha evidenziato punti critici nella capacità di spiegare ai cittadini la questione dell’avanzo e la complessità dei documenti allegati che non consentono la migliore comprensione del bilancio.
Il gruppo Pd, nell’esprimere ampia soddisfazione, ha sottolineato i parametri di virtuosità emersi dalla rendicontazione, l’utilizzo di parte dell’avanzo laddove consentito dalle leggi, gli introiti derivanti dalla capacità dell’amministrazione di un efficace contrasto all’evasione per Ici e Imu.
Il gruppo CambieRà non ha messo in discussione i risultati positivi di bilancio, ma ha rilevato mancanza di coraggio nell’usare maggiori risorse negli investimenti dal momento che il Comune non è un’azienda. Ha espresso voto contrario ritenendolo un modo per spronare l’amministrazione a fare di più.
Il gruppo Sinistra per Ravenna ha espresso soddisfazione per la buona amministrazione e politica economica e posto l’accento sulla opportunità di intervenire utilizzando le poste derivanti dall’avanzo soprattutto nei territori dove mancano i servizi. Ha manifestato fiducia nelle idee nuove e nel coraggio della giunta.
Il gruppo Ama Ravenna si è detto soddisfatto dell’operato dell’amministrazione che in tre anni ha dimezzato l’indebitamento, presenta un bilancio in attivo ed è in grado di pagare i fornitori entro trenta giorni. Si è detto favorevole al rientro dei servizi sociali grazie al quale si potranno offrire servizi migliori e ha sottolineato il forte senso civico della città.
Il gruppo Forza Italia ha affermato che il rendiconto è il frutto delle scelte politiche di bilancio che non ha condiviso né nella previsione né nell’assestamento e quindi neppure nella attuale fase del consuntivo. Pertanto ha dichiarato voto contrario.
Il gruppo Lista per Ravenna ha fornito il seguente intervento: “Le entrate correnti sono aumentate e così pure gli incassi dalle tasse comunali. Altrettanto le spese correnti. Ma i servizi non sono migliorati, dunque i soldi non sono mancati bensì sono stati spesi male. Avevano promesso in campagna elettorale investimenti in lavori pubblici, manutenzioni, nuove opere pubbliche, ecc. per 71 milioni e ne hanno fatto per 30, lasciando la città più degradata di prima e mettendoci solo qualche pezza in più da quest’anno. Avrebbero potuto compiere almeno i lavori più urgenti dismettendo una minima parte dei 400 milioni di azioni e partecipazioni societarie depositati nella cassaforte di Ravenna Holding, senza tagliare nessun servizio, ma l’hanno fatto per una miseria. I servizi erogati direttamente dal Comune hanno dimostrato deficit paurosi, perfino superiori a quelli preventivati. La tassa di soggiorno (quasi due milioni) non è stata spesa laddove le attività turistiche l’hanno incassata, ma nelle solite attività improduttive. I poveri sono sempre più poveri e sempre peggio assistiti. Questa è solo una sintesi estrema del giudizio che legittima il voto contrario di Lista per Ravenna. Non siamo abituati a sparare in aria. Dimostreremo dunque un po’ più in dettaglio, con la forza dei numeri, queste affermazioni”.