Nella seduta di martedì (per chi volesse rivederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno presentato dal consigliere Marco Turchetti (Pd) con 19 voti favorevoli (Pd, Ama Ravenna, Articolo 1 – Movimento democratico e progressista, Ravenna in comune, Sinistra per Ravenna), 1 astenuto (Pri) 1 contrario (La Pigna). Il gruppo Lega Nord è uscito dall’aula in disaccordo con l’ordine del giorno e il gruppo Cambierà, pur rimanendo in aula, non ha partecipato al voto.
Marco Turchetti ha chiesto a sindaco e giunta di impegnarsi ad aderire alla campagna “Ero straniero – l’umanità che fa bene”, favorire iniziative di raccolta firme sul territorio ravennate, trasmettere l’ordine del giorno al presidente della Regione Emilia-Romagna e darne informazione agli organi di stampa. Nel richiamare i contenuti del documento Turchetti ha evidenziato che l’iniziativa è volta al superamento della Legge Bossi-Fini e al cambiamento delle politiche sull’immigrazione, puntando sull’inclusione socio-lavorativa degli stranieri non comunitari alla quale hanno aderito numerose associazioni, realtà civiche e organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione. La campagna intende promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare che, in sintesi, preveda l’istituzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione e attività d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari; la reintroduzione del sistema dello sponsor (sistema a chiamata diretta); la regolarizzazione individuale degli stranieri “radicati” quando sia dimostrabile l’esistenza in Italia di un’attività lavorativa (regolarizzabile o denunciabile in caso di sfruttamento) o di legami familiari; nuovi standard per riconoscere le qualifiche professionali con verifica delle competenze acquisite; misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo; il godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati dagli stranieri non comunitari; l’uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza sociale e di accesso ai diritti della salute; il diritto alla partecipazione alla vita democratica elettivo; l’abolizione del reato di clandestinità.
Sono intervenuti nel dibattito Marco Maiolini (Cambierà), Samantha Tardi (Cambierà), Michele Distaso (Sinistra per Ravenna), Samantha Gardin (Lega Nord), Chiara Francesconi (Pri), Massimo Manzoli (Ravenna in comune), Mariella Mantovani (Art.1-Mdp), Michela Guerra (Cambierà), Daniele Perini (Ama Ravenna), Fabio Sbaraglia (Pd), Veronica Verlicchi (La Pigna).
Il gruppo Cambierà ha dichiarato di trovarsi d’accordo sulla modifica della Bossi-Fini sull’abolizione del reato di clandestinità, mentre sulle quote d’ingresso è opportuno che sia il ministero a gestirle e non vanno lasciate in mano al mercato del lavoro. Ha sottolineato che essendo al governo il Pd risulta incongruente la raccolta di firme promossa da un esponente dello stesso partito.
Il gruppo Sinistra per Ravenna ha espresso il proprio plauso perché finalmente si prova a superare la Bossi-Fini, una legge del 2002 nata già vecchia, e perché in questa raccolta di firme sono coinvolti soggetti di natura profondamente diversa, anche rispetto alla posizione della sinistra, come tante associazioni cattoliche.
Il gruppo Lega Nord ha dichiarato il proprio dissenso sull’ordine del giorno considerando non opportuno presentarlo in consiglio, per la sua inutilità e per la perdita di tempo che impone. Ha contestato diversi punti della proposta di legge e ha annunciato l’uscita dall’aula del gruppo al momento del voto.
Il gruppo Pri, pur condividendo alcuni punti della proposta di legge, come la figura dello sponsor, ha evidenziato anche alcune criticità: non chiarisce il rapporto fra l’arrivo nel nostro Paese dei migranti e l’accettazione della nostra costituzione e delle nostre consuetudini sociali e culturali. Per questo ha annunciato l’astensione.
Il gruppo Ravenna in comune ha annunciato il proprio voto favorevole pur facendo notare che a livello nazionale Matteo Renzi, da presidente del consiglio, aveva dichiarato che il percorso di cambiamento, dettato dall’insicurezza diffusa nella popolazione, andava fatto tutti in insieme e senza fretta. Ha quindi accolto favorevolmente questo slancio del Pd locale.
Il gruppo Art.1-Mdp ha affermato che Art.1-Mdp a livello nazionale ha aderito alla campagna di raccolta firme, proposta dalle rivoluzionarie associazioni cattoliche, e ha aggiunto che si tratta di una proposta di buonsenso per provare a cambiare l’impostazione attuale e far capire che dal lavoro può partire una nuova politica sull’immigrazione e l’integrazione.
Il gruppo Ama Ravenna ha sottolineato la complessità e la delicatezza dell’argomento perché si parla di persone. Ha dichiarato di essere d’accordo su molti punti, come quello dello sponsor, ma ha espresso il desiderio che ai migranti sia chiesto il rispetto dei valori culturali del paese che li ospita.
Il gruppo Pd ha dichiarato che il Pd ha tutto il diritto di presentare questo ordine del giorno, indipendentemente dal fatto che sia una forza di governo, anche perché in Parlamento i numeri non rendono nessuno autosufficiente, e lo sosterrà perché rappresenta i propri principi e le proprie politiche che sono sempre state coerenti con quanto è scritto nell’ordine del giorno.
Il gruppo La Pigna ha annunciato il voto contrario perché, come già avanzato da altri gruppi, al governo c’è il Partito democratico che può fare le dovute modifiche alla legge Bossi-Fini senza bisogno di una raccolta firme per una proposta di legge. Ha puntualizzato che si esprime il proprio dissenso stando in aula e non uscendo.
05 Ottobre 2017