Nella seduta di ieri (per chi volesse rivederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc ) il consiglio comunale ha approvato le linee di indirizzo per la gestione del centro di aggregazione giovanile denominato Quake, sito in via Eraclea 25, per il periodo 2018/2022.
Hanno votato a favore 23 consiglieri (gruppi di maggioranza, CambieRà, Ravenna in Comune), 7 astenuti (Alberghini, Forza Italia, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna).
Ha presentato la delibera l’assessora alle Politiche giovanili, Valentina Morigi che ha ripercorso la storia del centro a partire dalla sua nascita negli anni Ottanta per merito del decentramento, poi passato sotto l’egida dell’Asp con gestione a prevalenza sociale e quindi rientrato nella gestione comunale che, senza disperdere il patrimonio di servizio sociale, gli ha attribuito, già a partire dal precedente mandato, contenuti nuovi e più ampi che ne fanno un punto di riferimento importante per il quartiere Darsena e non solo. La funzione svolta dal centro a favore dei giovani attiene ad attività di accoglienza e di ascolto, didattiche ed educative, ludiche ed espressive. Attività realizzate in accordo con gli operatori o su richiesta degli stessi ragazzi e progettate con riferimento all’età, alle esigenze e agli interessi dei giovani in una logica di programmazione partecipata.
Il centro, che si rivolge ad adolescenti ma anche a neomaggiorenni altrimenti senza riferimenti, sviluppa una proposta progettuale per cinquanta settimane all’anno, osservando orari di apertura pomeridiana e serale. Durante l’ultima gestione sono state sperimentate con successo aperture straordinarie ed estive. Il centro Quake costituisce inoltre un osservatorio privilegiato sulla evoluzione della condizione giovanile rilevandone i bisogni. Molte sono le iniziative che il centro organizza e le collaborazioni che intrattiene con le scuole e le altre associazioni o con realtà come il centro anziani La Quercia in una logica transgenerazionale. Per quanto riguarda l’appalto del servizio sono richiesti una durata quinquennale (2018/2022) ritenuta congrua per lo svolgimento continuativo delle attività, un corrispettivo da assoggettare a ribasso e il ricorso ad una procedura di scelta del contraente con valutazione delle offerte mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa con prevalenza degli elementi qualitativi del progetto rispetto a quelli meramente economici. L’assessora Morigi ha a tale proposito puntualizzato che la gara verrà svolta sia tutelando i lavoratori con la clausola sociale con punto di riferimento il contratto collettivo nazionale di lavoro, sia tutelando la qualità della proposta che avrà un peso determinante nella scelta del soggetto gestore.
Il Comune continuerà ad avere ampia facoltà nell’esercizio delle forme di indirizzo e controllo e nell’ utilizzo in qualsiasi momento dei locali del centro previa comunicazione al gestore del servizio.
Sono intervenuti nel dibattito: Lorenzo Margotti (Pd), Rosanna Biondi (Lega nord), Chiara Francesconi (Pri), Massimo Manzoli (Ravenna in Comune), Michele Distaso (Sinistra per Ravenna), Samantha Gardin (Lega nord), Marco Maiolini (CambieRà), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Daniele Perini (Ama Ravenna).
Il gruppo Pd, nell’evidenziare come sia stata lungimirante la scelta di ricondurre il centro nella gestione comunale, ha sottolineato l’importanza strategica dello stesso dal punto di vista sociale sia per i ragazzi sia per l’intero quartiere ponendo l’accento, tra i tanti elementi meritori, su quello svolto nel sostegno scolastico.
Il gruppo Lega nord ha espresso parere negativo sull’affidamento a operatori che vincono una gara al ribasso senza richiedere titoli specifici e ha auspicato l’istituzione sul medesimo di un organo di controllo trattandosi di un quartiere difficile. E’ stata inoltre rappresentata l’insufficienza delle risorse per lo svolgimento di un servizio adeguato.
Il gruppo Pri ha rappresentato una riflessione sul centro intesa ad evidenziare la politica di esempio e attiva che ne guida la gestione sia nell’offerta aggregativa ad una fascia che non è tutelata a dovere, sia intervenendo nella copertura della carenza di strutture ricreative e propositive durante l’estate.
Il gruppo Ravenna in Comune si è detto soddisfatto del modo in cui il centro si è sviluppato negli ultimi anni, diventando punto di riferimento del quartiere. Ha auspicato l’incremento di interazioni con il resto della città. Ha evidenziato l’opportunità di garanzie sugli e per gli educatori sia dal punto di vista della qualità, sia dal punto di vista dell’ inquadramento contrattuale.
Il gruppo Sinistra per Ravenna si è soffermato, tra l’altro, sulla figura dell’educatore dal momento che si tratta di una professione in cui, oltre ai titoli, contano moltissimo le inclinazioni e le attitudini personali e richiedendo un tipo di approccio emotivo e relazionale; il turn over che spesso si registra nel settore è infatti dovuto ad una selezione naturale che avviene sul campo.
Il gruppo CambieRà ha evidenziato la validità del centro Quake dove è possibile fare i compiti con l’aiuto di educatori bravi e professionali, di usufruire della palestra, di frequentare dei corsi, tutto gratuitamente, e con l’opportunità di aggregazioni serali, migliorando la vivibilità del quartiere.
Il gruppo Lista per Ravenna ha messo in discussione il bando di gara che pur rivolgendosi potenzialmente ad una platea di concorrenti, porta ad una soluzione scontata e non competitiva, assecondando una logica di sistema che non convince e con cui motiva il voto di astensione. Ciò non toglie – ha affermato – la validità del centro in quella realtà.
Il gruppo Ama Ravenna ha fatto notare l’importanza del Quake in un periodo in cui le parrocchie sono diminuite e i volontari sono pochi; proprio per il fondamentale ruolo svolto dal centro, punto di riferimento per le famiglie in un periodo di crisi economica, ha auspicato la votazione unanime della delibera.