Nella seduta di ieri (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il consiglio comunale, riunitosi in videoconferenza, ha approvato la delibera proposta dall’ assessora all’Urbanistica Federica Del Conte su “Valutazione in merito alla Variante all’elaborato Poc 13 ricognizione vincoli espropriativi e dichiarazioni di pubblica utilità del Poc ai sensi dell’articolo 52 quinquies del dpr 327/2001 (come integrato dal decreto legislativo 330/2004), finalizzata al rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’ esercizio del progetto di rifacimento del metanodotto Ravenna mare – Ravenna terra ed opere connesse presentato da Snam rete gas spa”.
La delibera è stata approvata con 24 voti favorevoli (gruppi di maggioranza, gruppo Alberghini, Forza Italia, Lega nord), 2 contrari (il consigliere Marco Maiolini del gruppo Misto e Ravenna in Comune), 4 astenuti (CambieRà, La Pigna, Lista per Ravenna e il consigliere Emanuele Panizza del gruppo Misto).
L’assessora Del Conte, che ha illustrato l’atto, ha fatto presente che il metanodotto esistente Ravenna Mare – Ravenna Terra presenta una lunghezza pari a 16 chilometri e collega i nodi di “Ravenna mare” e di “Ravenna terra” ubicati a sud e nord della città; questo collegamento garantisce il travaso dei quantitativi di gas prodotti dalle produzioni di gas naturale presenti al largo della costa adriatica verso il mercato del basso Veneto e verso il nodo e lo stoccaggio di Minerbio; questa importante connessione risulta necessaria per garantire flessibilità e sicurezza al servizio di trasporto verso gli utilizzatori del sistema del centro Italia.
Il rifacimento dell’ opera si rende necessario per delocalizzare in area non urbanizzata il gasdotto esistente e ubicato all’interno della zona industriale/portuale ad est di Ravenna, caratterizzata da intensa antropizzazione; il tracciato del nuovo metanodotto si sviluppa interamente nel territorio del comune, per circa 26 chilometri, si discosta dall’esistente e percorre aree non urbanizzate ad ovest dell’abitato di Ravenna; la realizzazione del nuovo tratto di rete nazionale e il conseguente adeguamento della rete regionale (circa 15 km), consentirà la dismissione di 40,5 chilometri di rete esistente.
L’assessora Del Conte ha fatto presente di non ritenere opportuno accogliere la richiesta di rinvio della delibera per chiarimenti avanzata da alcuni consiglieri di opposizione in quanto l’opera è strategica e pone la città in condizioni di maggiore sicurezza poichè il nuovo metanodotto non attraversa le zone abitate; dal punto di vista paesaggistico ha già avuto il parere favorevole della Soprintendenza (Sabap), mentre le osservazioni dei proprietari dei terreni interessati non possono essere rivolte al Comune essendo di competenza ministeriale.
La richiesta di sospensione è stata respinta con 20 voti contrari (gruppi di maggioranza), 6 voti favorevoli (Lista per Ravenna, gruppo Misto, Ravenna in Comune), 4 astenuti (gruppo Alberghini, Forza Italia, Lega nord).
Sono intervenuti Alberto Ancarani (Forza Italia), Marco Maiolini, Emanuele Panizza (gruppo Misto), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Massimo Manzoli (Ravenna in Comune), Lorenzo Margotti (Pd), Daniele Perini (Ama Ravenna).
Il gruppo Forza Italia si è detto favorevole dal punto di vista ideologico, evidenziando tuttavia le proteste di un’azienda agricola di Madonna dell’Albero preoccupata per la sua produzione biologica.
Il gruppo Misto ha espresso perplessità per il passaggio di una condotta su suolo agricolo e per l’impatto che avrà su quest’ultimo chiedendo il rinvio della delibera per chiarimenti e approfondimenti.
Il gruppo Lista per Ravenna ha affermato di concordare in linea generale sull’ opera ma di non essere sicuro che il tracciato rispetti l’ambiente, associandosi alla richiesta di mettere ai voti la sospensione della delibera.
Il gruppo Ravenna in Comune ha rappresentato che il caso specifico legato all’ azienda è emerso dopo lo svolgimento della commissione anche se il tema delle colture a rischio era già stato sollevato.
Il gruppo Pd ha evidenziato che si tratta di un’opera di miglioramento strategica ed essenziale rispetto all’attuale anche perché non percorre aree antropizzate né aree naturali e paesaggistiche; ha già affrontato ogni iter necessario.
Il gruppo Ama Ravenna ha constatato con soddisfazione che c’è quasi unanimità di vedute e che si tratta di un’opera troppo importante per la città per essere rinviata.