Nella seduta di martedì scorso (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il Consiglio comunale ha approvato la delibera riguardante la variante al Regolamento relativa a criteri e modalità di calcolo della sanzione paesaggistica, cosiddetta indennità risarcitoria, ai sensi articolo 167 del decreto legislativo 42/2004.
La delibera è stata approvata con 20 voti favorevoli (gruppi di maggioranza), 7 astenuti (CambieRà, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna, gruppo Misto).
L’atto era stato illustrato dall’ assessora all’ Urbanistica Federica Del Conte e discusso nella seduta di consiglio dell’11 dicembre scorso, ma non era stato approvato per assenza del quorum necessario.
L’assessora Del Conte aveva spiegato come, nell’ambito della revisione degli strumenti urbanistici vigenti, si sia inteso introdurre criteri di maggiore chiarezza, trasparenza ed equità nelle modalità di calcolo della cosiddetta “indennità risarcitoria”. Quest’ultima è dovuta da chi ha realizzato interventi su immobili posti in zone vincolate che oggi risulterebbero conformi ai regolamenti e per cui sia stata accertata la compatibilità.
L’obiettivo è quello di consentire ai proprietari di regolarizzare situazioni di non piena conformità e al tempo stesso di fotografare e monitorare lo stato edilizio del territorio.
Sono pertanto stati adottati criteri che ampliano le tipologie di opere soggette a riduzione quali quelle comportanti incrementi di superficie e/o volume in coerenza con la riduzione dell’utile d’impresa per la perdurante crisi immobiliare; opere comportanti modesti incrementi di superficie e/o volume perché ritenuti privi di “percepibilità” nel contesto paesaggistico stimando un importo forfettario ritenuto più equo e comprensivo della eventuale comparazione tra profitto e danno; opere non comportanti incrementi di superficie e/o volume con l’introduzione di interventi tra cui le traslazioni plano altimetriche e varianti in corso d’opera comprese nella manutenzione straordinaria e opere non valutabili in termini di superficie o di volume; interventi di demolizione senza ricostruzione; esecuzione di nuovi muri di cinta, recinzioni, muri di sostegno e cancellate; esecuzione di nuove recinzioni con in paletti e rete, staccionate e sbarre; pergolati, strutture da ombreggio e altre opere riconducibili ad attività edilizie libere. Sono stati inoltre rivisti i criteri di sanzione relativi ai movimenti di terra come vasche e piscine, scavi e riempimenti, riporti di terreno; è stata altresì posta la distinzione tra opere realizzate prima dell’imposizione del vincolo paesaggistico, introducendo minimi forfettari rispettivamente a opere che comportino aumenti di superfici e/o volumi e opere che non ne comportino.
Nella seduta dell’11 dicembre erano intervenuti: Marco Maiolini (Gruppo misto), Lorenzo Margotti (Pd), Alberto Ancarani (Forza Italia), Marco Turchetti (Pd), Daniele Perini (Ama Ravenna), Andrea Vasi (Pri), Michele Distaso (Sinistra per Ravenna).
Il gruppo misto, che avrebbe voluto un testo migliore per non far passare il messaggio distorto di sanare abusi.
Il gruppo Pd ha evidenziato che non si tratta assolutamente di abusi da sanare, ma piuttosto di interventi che difettano nella prassi amministrativa, cercando di semplificare i provvedimenti e andare incontro ai cittadini.
Il gruppo Forza Italia, nell’annunciare la propria astensione, ha affermato che si è fatto ancora troppo poco per i cittadini e di non essere preoccupato per coloro che possono approfittarne, ma piuttosto per coloro che si trovano nel ginepraio della burocrazia.
Il gruppo Ama Ravenna ha espresso parere positivo per il dimezzamento della burocrazia rilevando che si tratta di sanare situazioni senza colpa, a volte ereditate, e quindi si andare incontro ai cittadini.
Il gruppo Pri ha sostenuto che la semplificazione va sempre perseguita perché evita eventuali fraintendimenti tra cittadini e pubblica amministrazione. Ha quindi espresso il proprio apprezzamento e il voto favorevole.
Il gruppo Sinistra per Ravenna ha espresso apprezzamento e soddisfazione nei confronti della delibera, annunciando il voto favorevole.