3 settembre - 31 dicembre 2021
ogni venerdi, sabato e domenica

La Bellezza ch’io vidi. La Divina Commedia e i mosaici di Ravenna

Mostre e Arte

Informazioni

Luogo
  • Via di Roma, 53 - Ravenna

Dopo il successo degli scorsi anni e in occasione del 700° anniversario dantesco, riapre al pubblico la mostra “LA BELLEZZA CH’IO VIDI… (Paradiso XXX,19). La Divina Commedia e i mosaici di Ravenna”, promossa dall’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia, in collaborazione con “Dante in rete” e la supervisione di un Comitato scientifico presieduto dai professori Laura Pasquini e Giuseppe Ledda.

I  richiami tra i mosaici ravennati e l’opera di Dante Alighieri sono tanti e ben documentati: studiosi sostengono che il Paradiso della Divina Commedia sia stato scritto tutto a Ravenna, in un’epoca in cui gran parte delle chiese erano decorate a mosaico.

L’esposizione — visibile all’interno degli spazi espositivi della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo — intende documentare l’influenza dei mosaici ravennati sul capolavoro dantesco, l’ispirazione che essi hanno fornito alle straordinarie visioni paradisiache riportate nella “Divina Commedia”.

La mostra è poi stata arricchita con quattro pannelli ispirati dalla “Candor Lucis Aeternae”, la lettera apostolica pubblicata il 25 marzo 2021, scritta da Papa Francesco per la delegazione della Arcidiocesi e del Comune e consegnata in udienza privata. Oltre 20 pannelli luminosi illustrano i tanti rimandi tra i mosaici e le terzine della Divina Commedia attraverso un testo esplicativo tratto da Iconografie Dantesche di Laura Pasquini (Longo editore) e i commenti evocativi de Il Vangelo secondo Ravenna di Andrè Frossard (Itaca edizioni): dal Giustiniano del VI canto del Paradiso al corteo del XXIX del Purgatorio che ricorda quello dei martiri di Sant’Apollinare Nuovo, fino ad arrivare alle stelle con le quali si chiudono tutte e tre le cantiche della Divina Commedia, che ricordano quelle incastonate nel cielo del mausoleo di Galla Placidia.

La mostra è il frutto della curatela scientifica di una commissione di esperti ed accademici, di cui fanno parte Laura Pasquini, docente dell’Università di Bologna, Giuseppe Ledda, anche lui docente a Bologna e membro del ristretto Comitato nazionale per le celebrazioni dantesche del 2021. L’allestimento è stato progettato dall’architetto Ruggero Cornacchia e realizzato con la collaborazione fattiva dei professori Silvia Perini e Piergiorgo Bentini.

 

 

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