Ravenna fa parte del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) dal 2001, anno della sua nascita, quando ancora si chiamava Piano Nazionale Asilo (PNA). Lo Sprar è un’iniziativa nazionale che ha come obiettivo l’accoglienza, la tutela, e l’integrazione dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria o umanitaria. Gestito dall’Anci, lo Sprar si avvale del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo messo a disposizione dal Ministero dell’Interno.
A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
IL PROGETTO DI RAVENNA
Partito con circa 50 progetti locali nel triennio 2014-2016 lo Sprar può contare su 415 amministrazioni coinvolte per oltre 19000 posti su tutto il territorio nazionale. Con il proprio progetto il Comune di Ravenna, in collaborazione con la cooperativa sociale CIDAS, garantisce l’accoglienza temporanea a 78 persone che, oltre al vitto e all’alloggio, possono contare su una serie di attività che definiscono dei progetti di autonomia individuale, che partono dall’apprendimento della lingua italiana fino alla formazione professionale e ad azioni per facilitare l’inserimento lavorativo. Dal 2001 sono state accolte oltre 500 persone.
I richiedenti asilo, i rifugiati e i titolari di protezione sussidiaria o umanitaria non sono migranti come tutti gli altri. Sono cosiddetti “migranti forzati”, persone che sono costrette a lasciare il proprio paese a causa di conflitti o perché rischiano di subire persecuzioni individuali di natura politica, etnica, razziale, religiosa, sessuale.