Le ricche decorazioni, di stile neoclassico, furono affidate dai Meduna ai pittori veneziani Giuseppe Voltan e Giuseppe Lorenzo Gatteri, con la collaborazione, per gli elementi lignei e in cartapesta, di Pietro Garbato e, per le dorature, di Carlo Franco. Veneziano era anche Giovanni Busato, che dipinse un sipario raffigurante l’ingresso di Teoderico a Ravenna. Voltan e Gatteri sovrintesero anche alla decorazione della grande sala del Casino (attuale Ridotto), che sormonta il portico e l’atrio, affiancata da vani destinati al gioco e alla conversazione.
Il 15 maggio 1852 avvenne l’inaugurazione ufficiale con Roberto il diavolo di Meyerbeer, diretto da Giovanni Nostini, protagonisti Adelaide Cortesi, Marco Viani e Feliciano Pons, immediatamente seguito dal ballo La zingara, con l’étoile Augusta Maywood. Nei decenni seguenti l’Alighieri si ritagliò un posto non trascurabile fra i teatri della provincia italiana, tappa consueta dei maggiori divi del teatro di prosa, ma anche sede di stagioni liriche che, almeno fino al primo dopoguerra mondiale, si mantenevano costantemente in sintonia con le novità dei maggior palcoscenici italiani.
Nonostante il Teatro fosse stato più volte interessato da limitate opere di restauro e di adeguamento tecnico, le imprescindibili necessità di consolidamento delle strutture spinsero, a partire dall’estate del 1959, ad una lunga interruzione delle attività, durante la quale furono completamente rifatti la platea e il palcoscenico, rinnovando le tappezzerie e l’impianto di illuminazione, con la collocazione di un nuovo lampadario. L’11 febbraio del 1967 il restaurato Teatro riprende la sua attività, contrassegnata ora da una fittissima serie di appuntamenti.
Negli anni ’90, il Teatro Alighieri ha assunto sempre più un ruolo centrale nella programmazione culturale della città, attraverso intense stagioni concertistiche, liriche, di balletto e prosa tra autunno e primavera, divenendo poi in estate, data anche la chiusura della Rocca Brancaleone, sede ufficiale dei principali eventi operistici di Ravenna Festival.
Il 10 Febbraio 2004, a chiusura delle celebrazioni per i 350 anni dalla nascita di Arcangelo Corelli (1653-1713), la sala del Ridotto è stata ufficialmente dedicata al grande compositore, originario della vicina Fusignano, inaugurando, alla presenza di Riccardo Muti, un busto in bronzo realizzato dallo scultore tedesco Peter Götz Güttler.
Tra 2018 e 2019 un investimento di 732.000 euro, finanziati in egual misura dal Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia Romagna, è stato destinato’all’innovazione tecnologica del golfo mistico e al miglioramento e alla riqualificazione della platea. Accoglienza e assistenza al pubblico sono state invece migliorate con la risistemazione del locale della biglietteria.
Il 13 dicembre 2020 sono state inaugurate una targa, dedicata dal Comune e da Ravenna Festival, e la nuova illuminazione della facciata del Teatro per ricordare Mario Salvagiani, a un anno di distanza dai funerali che hanno salutato questo protagonista da dietro le quinte della crescita culturale di Ravenna.