Avere un gatto

Secondo la leggenda, anche se la data non è stata ancora stabilita con certezza, la domesticazione del gatto risale al 3000 A.C., come dimostrato dal ritrovamento di resti di gatti mummificati durante gli scavi archeologici compiuti in Egitto.
Inizialmente, il gatto, cominciò ad intrattenere rapporti di commensalità con l’uomo, con il quale condivideva il cibo; in seguito, la progressiva familiarità acquisita con la specie umana trasformò il gatto in un vero e proprio animale da “compagnia”.
Oggi infatti, l’uomo ha smesso di considerare il gatto solo per il suo istinto nella caccia ai topi, ma lo apprezza principalmente perché animale affettuoso, morbido, pulito e piacevole.

Diversi studi hanno evidenziato che il gatto è l’animale più amato e più diffuso nelle famiglie italiane, raggiungendo un numero di soggetti pari al doppio rispetto ai cani, probabilmente perché è un animale che necessita sì di cure ed attenzioni, ma sicuramente più facile da gestire rispetto ad un cane, che è totalmente dipendente dal suo padrone.

Nelle abitazioni urbane, i proprietari di gatti, devono osservare tutte le condotte necessarie ad evitare ogni forma di maltrattamento, ma devono anche prendere tutta una serie di accorgimenti quotidiani per garantire l’igiene e la pulizia, nel totale rispetto delle esigenze di altri condomini o vicini di casa.
Qualora il gatto abbia la possibilità di uscire in cortile sarebbe opportuno dotarlo di collarino identificativo, con il recapito telefonico del proprietario, per poterlo rintracciare in caso di smarrimento: inoltre, si consiglia di sottoporlo a sterilizzazione chirurgica, per evitare di incrementare ulteriormente il numero di cucciolate indesiderate che, nella maggior parte dei casi, vanno ad aggiungersi ai gatti liberi nel territorio, che attualmente, nel territorio comunale ammontano già a circa 3000 soggetti.