Nella seduta di ieri (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il Consiglio comunale ha approvato il rendiconto della gestione del Comune per l’esercizio 2017.
La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli (Pd, Art.1-Mdp, Pri, Sinistra per Ravenna, Ama Ravenna) e 10 contrari (Ravenna in comune, La Pigna, CambieRà, Gruppo misto, Lega Nord, Forza Italia).
Relatrice della delibera è stata l’assessora al Bilancio, Valentina Morigi.
Morigi ha sottolineato che questo consuntivo presenta risultati in linea con il previsionale. Tale affermazione – ha fatto presente l’assessora – è avallata da tre fattori principali: la progressiva riduzione dell’indebitamento, sceso sotto i 150 euro pro capite, a fronte di una media regionale (già bassa rispetto a quella nazionale) di 740; la pressoché piena realizzazione del piano degli investimenti (a fronte di una previsione di investimenti per 21 milioni di euro sono stati progettati e banditi interventi per il 95,22 per cento di tale importo) e un avanzo di amministrazione di 9 milioni di euro. Quindi le previsioni sono state realizzate, garantendo la tenuta dei conti.
A proposito dell’avanzo l’assessora ha spiegato che non è così elevato per volontà del Comune ma a causa dei nuovi meccanismi di contabilità locale, validi in tutta Italia. In ogni caso si tratta di risorse che restano del Comune, non vanno affatto allo Stato, e il cui impiego andrà programmato con grande attenzione. La stessa Corte costituzionale – ha ricordato l’assessora – si è pronunciata caldeggiando un allentamento dei vincoli sull’utilizzo dell’avanzo.
Nel corso della seduta sono intervenuti: Alberto Ancarani (Forza Italia), Veronica Verlicchi (La Pigna), Learco Vittorio Tavoni (Lega Nord), Samantha Gardin (Lega Nord), Samantha Tardi (CambieRà), Massimiliano Alberghini (Lega Nord), Cinzia Valbonesi (Pd), Massimo Manzoli (Ravenna in comune), Emanuele Panizza (Gruppo misto), Daniele Perini (Ama Ravenna).
Il gruppo Forza Italia ha evidenziato che l’avanzo di gestione è un problema. A parere del gruppo questi soldi vengono restituiti allo Stato e ciò è intollerabile, soprattutto a fronte di una pressione fiscale nei confronti dei cittadini che non viene diminuita.
Il gruppo La Pigna ha contestato le scelte politiche della Giunta, ad esempio l’aumento della Tari, sostenendo che sono mancati investimenti sulla sicurezza, c’è stato un abbandono dei lidi, il centro è agonizzante e il porto non brilla per i risultati.
Il gruppo Lega Nord ha affermato che avere un avanzo di gestione così alto e non ridurre la pressione fiscale sui cittadini è un controsenso. Non si notano, a parere del gruppo, investimenti nella città, ad esempio sulla Darsena.
Il gruppo CambieRà ha sottolineato l’importanza della riduzione del debito, ma occorreva diminuire la pressione fiscale sui cittadini e prestare attenzione a situazioni ritenute disastrose come quella della piscina comunale.
Il gruppo Pd ha posto l’attenzione sul fatto che il Comune è fra i più virtuosi d’Italia, con un debito pro capite di neanche 170 euro, in grado di pagare i fornitori in appena 32 giorni e con investimenti importanti da 21 milioni di euro.
Il gruppo Ravenna in comune ha evidenziato l’insufficiente attenzione nei confronti dell’ambiente, del verde urbano e della gestione dei rifiuti. Ha chiesto più investimenti in eventi culturali su tutto il territorio e non solo in città.
Il gruppo misto ha lamentato scarsi investimenti per la sistemazione delle strade, per le piste ciclabili molto deteriorate, per la piscina comunale che rischia una chiusura di oltre 6 mesi per ristrutturazione.
Il gruppo Ama Ravenna, evidenziando la solidità del bilancio con mutui e consulenze quasi azzerati, ha posto l’accento sulla qualità molto alta dei servizi, sull’incremento dei flussi turistici, segno che non c’è immobilismo.