Nella seduta di martedì (per chi volesse rivederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc ) il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione e la nota integrativa per il 2018/2020 dell’ Istituzione del Museo d’arte della città (Mar).
Hanno votato a favore 19 consiglieri (gruppi di maggioranza) e 10 contrari (CambieRà, La Pigna, Lega nord, Ravenna in Comune).
La delibera è stata illustrata dall’assessora alla Cultura Elsa Signorino, che ha sottolineato che il bilancio preventivo 2018 del Mar è stato assunto dal consiglio dell’istituzione nel dicembre 2017 e quindi costruito su entrate accertate all’epoca (i trasferimenti comunali) alle quali seguirà in primavera una variazione con il recepimento dei contributi e delle sponsorizzazioni ad oggi in corso di definizione.
Il bilancio del Mar è costituito da due aggregati: oltre 900 mila euro nel bilancio comunale per spese di gestione e personale e 600mila a bilancio dell’istituzione per la realizzazione delle attività. Ha rilevato la riduzione dei trasferimenti delle fondazioni bancarie legata alle mutate capacità di erogazione ma sempre decisivi e rilevanti nella costruzione dell’offerta culturale della città. Si è quindi intrattenuta sul ruolo del Mar e sulla programmazione delle attività museali del 2018, rappresentando le scelte culturali e artistiche intraprese che vanno nella direzione della crescita culturale e della coesione sociale.
Sono intervenuti Massimiliano Alberghini (Lega nord), Veronica Verlicchi (La Pigna), Emanuele Panizza (CambieRà), Fabio Sbaraglia (Pd), Massimo Manzoli (Ravenna in Comune), Smantha Tardi (CambieRà).
Il gruppo Lega nord ha dichiarato di non entrare nel merito dell’offerta culturale ma nella compilazione vera e propria del bilancio che ritiene non trasparente.
Il gruppo La Pigna ha parlato di disastro evidente indicando soprattutto il calo degli investimenti da parte delle fondazioni che evidentemente si sono stancate di investire in progetti – a parere del gruppo – senza impatto.
Il gruppo CambieRà ha affermato che l’offerta culturale proposta non è degna della città che sarebbe meritevole di maggiori investimenti e attenzioni e di giudicare l’azione amministrativa priva di una visione d’insieme.
Il gruppo Pd ha difeso le scelte dell’amministrazione di puntare a una proposta culturale varia e diversificata e non ad un unico grande evento espositivo, rimarcando il valore degli eventi realizzati e l’azione coraggiosa di intraprendere strade di sperimentazione e di ricerca.
Il gruppo Ravenna in Comune, pur concordando sulla inefficacia di una valutazione basata solo su dati e numeri, ha fatto presente di non riscontrare nella gestione delle attività del Museo una visione politica chiara e in prospettiva.