Nella seduta di ieri (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il consiglio comunale ha approvato le linee di indirizzo per il rinnovo della convenzione per la gestione del Teatro Rasi.
La delibera è stata approvata con 19 voti favorevoli (Pd, Art.1-Mdp, Pri, Sinistra per Ravenna, Ama Ravenna) e 12 contrari (La Pigna, Ravenna in comune, Cambierà, Lega Nord, Forza Italia, Lista per Ravenna, Gruppo Alberghini). La consigliera Veronica Verlicchi (La Pigna) ha presentato 7 emendamenti (in allegato) che sono stati respinti con identica votazione: 7 favorevoli (La Pigna, Lista per Ravenna, Fi, Cambierà, Gruppo Alberghini), 19 contrari (Pd, Art.1-Mdp, Ama Ravenna, Sinistra per Ravenna, Pri), 5 astenuti (Lega Nord, Ravenna in comune).
Relatrice l’assessora alla Cultura Elsa Signorino che ha evidenziato il fatto che, anche in questo caso come per le convenzioni con le associazioni culturali, si è scelto di procedere al rinnovo con uno strumento di evidenza pubblica. Le linee di indirizzo individuano per la ricerca del partner nella gestione del Teatro Rasi un operatore qualificato, con alta professionalità con l’obiettivo di consolidare il profilo del Rasi come centro di produzione teatrale, di ricerca e sperimentazione, luogo di rassegne didattiche di alto profilo educativo, centro per la programmazione della stagione di prosa che si svolgerà prevalentemente al Teatro Alighieri.
Le linee di indirizzo della convenzione riguardano il quinquennio 2018/2022. Verranno utilizzati criteri di valutazione tecnico qualitativi come la pregressa esperienza artistica e la metodologia organizzativa proposta (massimo 30 punti); qualità del progetto culturale per i prossimi cinque anni e per il 2018 (punteggio massimo 70). La finalità della gestione deve essere quella di consolidare la produzione teatrale e realizzare un’adeguata programmazione, valorizzare il teatro e lo spettacolo dal vivo, la ricerca e le forme di sperimentazione artistica, garantendo presso il Teatro Rasi la presenza di un nucleo di produzione teatrale. La durata della convenzione sarà quinquennale, dal 1/1/2018 al 31/12/2022. E’ prevista una clausola di salvaguardia per consentire, qualora la complessa procedura non si concluda in tempo utile, la realizzazione della stagione teatrale 2017-2018 in capo alla attuale gestione.
Per lo stesso motivo si prevede analoga possibilità di proroga in caso entro il 1/9/2022 non sia già individuato il nuovo gestore. Solo per l’anno 2018 saranno ammissibili a contributo anche i progetti avviati il 1° settembre 2017 e con spese sostenute a partire da tale data. Verrà definito un contributo finanziario annuale. Per il 2018 sarà di 465mila euro comprensivo di gestione e programmazione teatrale. Per gli anni successivi il contributo, con cadenza biennale, verrà stabilito sulla base delle programmazioni artistiche presentate ed entro i limiti degli stanziamenti previsti nei bilanci annuali e pluriennali approvati dal Consiglio comunale. La giunta, nell’esprimere parere negativo agli emendamenti presentati, ha sottolineato come non abbia senso mettere in relazione la scadenza della consigliatura con la durata di un contratto frutto di una procedura di bando con elementi tecnici e di valutazione oggettivi.
Nel corso della seduta sono intervenuti: Veronica Verlicchi (La Pigna), Marco Maiolini (Cambierà), Alberto Ancarani (Fi), Giannantonio Mingozzi (Pri), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Fabio Sbaraglia (Pd), Massimo Manzoli (Ravenna in comune), Massimiliano Alberghini (Gruppo Alberghini), Daniele Perini, (Ama Ravenna), Mariella Mantovani (Art.1-Mdp), Michela Guerra (Cambierà).
Il gruppo La Pigna, che ha presentato gli emendamenti, ha contestato il parere tecnico negativo del dirigente e ha sottolineato che, come scritto negli emendamenti, la durata della convenzione non deve eccedere il periodo di consigliatura. Un legame troppo stretto che si impone ad una eventuale amministrazione di colore diverso nelle prossime elezioni.
Il gruppo Cambierà, concordando sulla opportunità di una convenzione che termini con la fine del mandato del sindaco, ha posto l’attenzione sul rendere disponibile il teatro Rasi ad altri soggetti e sulle modalità per il pagamento dell’affitto in mancanza di una convenzione da parte del soggetto fruitore. Nessun giudizio negativo su Ravenna Teatro, ma linee guida non condivise.
Il gruppo Fi ha espresso perplessità sulla delibera, nonostante la trasparenza del bando, perché sembra disegnato su misura per chi già gestisce il Teatro Rasi. Opportuna sarebbe stata la separazione tra gestione e programmazione teatrale. Inaccettabile il parere tecnico negativo sugli emendamenti che sembra subordinarsi al parere politico.
Il gruppo Pri, giudicando corretto il parere tecnico sugli emendamenti, ha posto l’attenzione sulla gestione virtuosa del teatro rispetto ad altre situazioni, come il Sistina a Roma o Il Piccolo a Milano, gestiti da compagnie teatrali che scambiano i propri spettacoli per interessi economici. Ha chiesto una maggiore vivacità nella proposta delle rappresentazioni della prosa.
Il gruppo Lista per Ravenna ha spiegato che il proprio giudizio negativo sul bando non deve essere messo assolutamente in relazione con la messa in discussione di Ravenna Teatro, attuale gestore. Ha ritenuto scandaloso e non corretto che il bando abbia durata superiore alla consigliatura.
Il gruppo Pd ha evidenziato che elemento qualificante di questa delibera è la scelta di tenere uniti gestione, programmazione e produzione che permettono di avere a Ravenna grandi artisti, essere incubatore per giovani artisti e consolidare la funzione sociale del teatro. Tutte le grandi realtà produttive hanno questi tre aspetti.
Il gruppo Ravenna in comune, esprimendo perplessità sull’opportunità di tenere insieme gestione e programmazione, ha affermato che è difficile slegare la discussione di questa delibera dal lavoro di Ravenna Teatro. Non avrebbe valutato scandaloso se si fosse fatta una convenzione diretta.
Il gruppo Alberghini ha accolto con favore il bando, anche se evidenzia con perplessità che è un abito cucito su misura per l’attuale gestore del Teatro Rasi. Ha valutato non democratica la scadenza che va oltre la durata della consigliatura. Sugli emendamenti ha espresso dubbi sulla irregolarità tecnica.
Il gruppo Ama Ravenna ha evidenziato la grande svolta della scelta del bando, sottolineando che in pochi Comuni le convenzioni vengono discusse in consiglio comunale. Ha chiesto che sia ampliato il numero delle giornate messe a disposizione di altri soggetti per l’utilizzo del Rasi offrendo più opportunità di farsi conoscere.
Il gruppo Art.1-Mdp ha dichiarato la propria convinzione sul mantenere uniti i criteri relativi a programmazione, gestione e produzione come elementi indispensabili per una migliore progettazione legata a didattica e sperimentazione. Ha ritenuto corretta la durata quinquennale del bando.